
La morte è un opzione ragionevole.
La morte sola, non la solitudine morente ma la morte sola.
Sola – mente. Mente – sola che poi è tutta una questione di accenti se mettiamo l’accento sulla “o” !?!?
Chissà se la morte si sente sola.
W la morte, ringraziamo la morte, celebriamola.
Non mi piace sta frase nel titolo ma è venuta e allora cazzo me ne frega. Non mi piace perché mi fa venire in mente un post social di una persona che scrisse più o meno una roba così, meno raffinata sia chiaro e quando la lessi – chissà perché, ero proprio un coglione del cazzo – mi fece star male, mavaffaculo, a me nel caso.
Sentirsi morire, ma in realtà stiamo tutti morendo, dal momento in cui siamo concepiti e ci formiamo stiamo morendo, ancora prima di nascere.
Che non è proprio sentirsi morire è solo pensarci. Nessuna paura, solo quella del dolore fisico. La paura del dolore fisico si, quella c’è ma altre paure no. Sarà che mi sono sempre sentito un po’ immortale e infatti se sono qui a ticchettare su questa cazzo di tastiera è quasi un miracolo, o no?
Ci penso spesso, negli ultimi tempi. Credo sia solo consapevolezza, cioè nel pomeriggio della vita mi viene da pensarci, va bene sia così, comunque sia va bene e basta perchè questo è.
Mi fermo, respiro (male, fumo molto) e ci penso. Stasera ho guardato l’immagine di un uomo mezzo morto su un pacchetto di Lucky e mi è venuto da pensare alla morte. Non mi sono mai posto il pensiero se volessi avere una vita lunga, il più delle volte mi stavo semplicemente occupando di vivere e sopravvivere e non pensavo a quello che accadeva, lo facevo succedere e basta.
Le donne. Parte importante nella mia vita.
Gli uomini. Parte importante nella mia vita. Era quello che credevo.
Gli umani sono così poco interessanti, relazionarsi poi è decisamente una rottura di palle a parte i preti, i preti vanno bene, sono fuori categoria.
Le classifiche fanno cagare ma a volte va anche bene farle, chissenefrega. A me poi gli elenchi non dispiacciono, non sono uno scrittore e quindi di nuovo, chissenefrega. Gli elenchi puntati di word li adoro, ne metterei in continuazione; mah. Richissenefrega.
Non mi sono mai posto il pensiero di quanto avrei vissuto. Si dice sempre che le droghe e l’alcol portano alla morte ed è vero, credo. A me non è ancora successo eppure non me ne sono fatte mancare né delle prime né del secondo, ero spesso in modalità PLUS.
Si vede che non è ancora arrivata l’ ora. Chi lo decide?
Se mi fossi ammazzato quando ho provato seriamente a farlo (fa ridere scrivere seriamente) avrei scelto io quando era l’ ora. Non ci sono riuscito. Mi feci anche una pera di ammoniaca credendo mi avrebbe ammazzato. Si vede che quella dentro la bottiglia era molto diluita oppure credevo, sbagliando, che l’ ammoniaca in vena avrebbe ammazzato. O forse sono morto quel giorno e ora sono in un altro universo e sto vivendo la vita di un altro. Potrebbe essere, non lo so infatti il giorno seguente ho mangiato solo pomodori crudi. Erano i primi di Giugno di un qualche tipo di anno.
La morte arriva e sta arrivando. E’ una banalità quella che scrivo ma è vera.
Faccio due conti, ho avuto sta vita che credo di ricordare. Per lo meno ricordo delle cose collegate a una vita che credo sia stata la mia ma se sto vivendo la vita di un altro è tutto immaginario. Mi piace sta cosa che sto in un corpo e le scariche elettriche che chiamo ricordi non sono le mie, fa molto da scrittore.
Dicono il pianeta terra sia grande e non ho visto molto ma chi è che dice chi, cosa, quando? Ho visto – o ricordo d’aver visto – molte cose, persone, storie.
Ho sputato nel gelato di un tipo mentre ero sul sellino di dietro di una moto di un amico. Lui guidava e io ho scaracciato. Senza volerlo lo sputo catarroso si è appoggiato sul gelato in mano a un tipo che stava camminando. Non so nemmeno se se n’è accorto, mi ricordo questo fatto. Perchè ricordo sta cosa?
Se fosse successo a Manila o a Bangkok sarebbe cambiato qualcosa? E’ successo qui, nella mia città, avevo suppergiù 16 – 17 anni, il tipo che guidava la moto è uno che nella mia vita è stato molto presente, importante stavo per scrivere. Importante perché? Ora è morto, così pare, di certo il suo corpo è morto. Lui chissà. Lo sto ricordando, capita spesso quindi è ancora vivo.
Viaggiare dicono sia figo, dicono apra la mente, dicono tante cose. Ma è un viaggio anche partire in bici per fare quattro chilometri. Chi dice non sia un viaggio?
Sento la morte. Guardo la mia gattina giovane e fresca, ha più o meno due anni e penso che a lei mancherei se morissi. Ma non cambia un cazzo, se muoio è fatta, è finita e va bene così. Se non decido io, se invece decido è altra storia.
Penso spesso anche a questo. Decidere come e quando morire, fregare, usare uno stratagemma, un trabocchetto, una scorciatoia, rovistare dentro il cassetto pieno di calzini di colori diversi.
Ovviamente con una bella pera. Godere, morire, arrendersi, chissenefrega. Mi piace pensare che prima di collassare definitivamente e entrare nell’ oblio mi goda il flash, qualunque sia la droga prescelta. Il flash, la botta, la goduria della droga nel sangue e soprattutto nel cervello e poi l’oblio. Il nero. Il buio. L’incoscienza.
Chissà perchè si dice di una persona incosciente se si comporta socialmente male.
L’incoscienza è una figata.
Se mettete questa canzone al mio funerale. Grazie
T. G.
La morte non è l unica opzione o cmq nn sempre.
Per il resto
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E’ un opzione ragionevole se il disagio antropo – spirituale diventa insopportabile. Si ha l’illusione di uccidere il corpo credendo sia possibile silenziare il disagio
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Per il resto una scrittura che sa di Bukowski tanto per dire!
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Grazie del commento. Ciao!
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