Vedere Calvino

In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, un piccolo viaggio attraverso la sua iconografia e nel territorio dove parola scritta e arti visive si incontrano: dalle immagini che hanno ispirato l’autore a quelle che, oggi, sono ispirate dalla sua opera, alla ricerca di un’icasticità più che mai attuale.
E. B.

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“All’origine di ogni mio racconto c’è un’immagine visuale”, scrive Calvino nelle Lezioni americane.

Le riflessioni di Calvino sulla scrittura e su come si sarebbe evoluta nel nostro millennio sorprendono ancora per la loro lungimiranza, e c’è qualcosa di incredibilmente attuale nella sua visione del legame tra parola scritta e arti visive. Qualcosa che, a cent’anni dalla nascita dell’autore, rende le sue opere, e le Città invisibili in particolare, così moderne, attraenti e adatte ai linguaggi espressivi di oggi.

Figlio di una primigenia “civiltà delle immagini” e di un’epoca in cui le illustrazioni colorate dei libri e dei settimanali per l’infanzia giocano un ruolo importante, Calvino racconta di avere imparato a leggere con un certo ritardo e di essere stato molto influenzato dalle figure del Corriere dei Piccoli. La capacità di immaginare storie e la passione per le arti visive per lui iniziano qui. Poi saranno il cinema (da poco…

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