Riemergere e divenire coscienti

Passatempo. La pillola rosa aiuta (va?). Scrivere è tecnica, metodica, sacrificio e costanza. Non si scrive solo ogni tanto per scrivere bene ma va bene comunque, inutile essere troppo rigidi, in primis con me stesso. Al mio ego piacerebbero le menate ma al mio non ego no, ora è presente il secondo.

La musica è nel secondo schermo, Depeche Mode the Singles 86 – 98, in quello grande una serie Netflix in stand by: Avvocato di difesa, la seconda stagione. E’ un legal leggero e abbastanza spensierato, crea poca inquietudine e si fa guardare senza impegno. Lo schermo in stand by consuma inutilmente energia ma mi piace così, sospeso, bloccato in un frame. Non ho lo screensaver e quindi sta lì immobile.

C’è sta cosa della settimana di ferragosto, non so bene come spiegare ma è sempre stato così fin dal 90′ in poi. Sette giorni strani che mi provocano visioni nei pensieri, strane inquietudini, fini mancanze immaginarie che tuttavia si attaccano alla mente, all’anima o a quello che è, poi di solito arriva il lunedì dopo e si scioglie tutto. Nelle cose che accadono, nei pensieri che rimbalzano in testa o nel posto dove rimbalzano che non sono più tanto sicuro sia solo in testa, c’è il tempo che appare più lento, spesso, come melassa o miele viscoso. Riemergere è il titolo del post, mi è venuto ora così di pacca. Infatti è tutto un riemergere di strani ricordi, sembrano nutrimenti di macchine organiche, “monstrum” prodigiosi che tentano attacchi. Attaccano una parte di me che però saluta la loro tossicità con un ciao ciao con la manina. La differenza tra divenire coscienti e no è fondamentale. La divenuta coscienza eleva la lucidità nello sguardo ai pensieri a pari livello, negli occhi, li guardo negli occhi. Sembrano a volte come lingue di energia che tentano il loro ultimo attacco, quando muoiono mi fanno anche tenerezza. E’ incredibile come gli archetipi atropo-socio-culturali possano generare mostri, non prodigi ma proprio mostri.

Oggi la città era vuota, locali chiusi e persone vaganti. Il centro città si anima di strane creature, vaganti appunto. Tutto è fumoso e lontano, la città silenziosa affascina e destabilizza le anima sensibili. La sensazione di essere soli si fa più acuita, chiara e pare così vera che prude le mani nella schiavitù.

E’ tutto immaginario.

Tanto da farci un film?


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