Uso spesso il punto e virgola

La scrittura è come il maiale, non si butta via niente.

Invece no, ho sempre buttato, senza riflettere, buttavo via illuso che il lavaggio pulisse e aiutasse a dimenticare. Ho buttato via in fretta cose, oggetti, persone e anche centinaia di pagine, blog, siti aperti e poi chiusi. Erano molto ben fatti considerando le competenze del momento, avevo stoffa nella creazione layout e blog, lo sapevo poi mi assaliva vergogna e altre cazzate mentali quindi con un click me ne liberavo. Non ho mai fatto back up dei miei blog e siti della fine anni 00′, ora lo so perché, non volevo rimanere zavorre; tuttavia non ho rimasto un bel cazzo di niente delle parole scritte. Considero la scrittura una potente forma di comunicazione, molto potente, ardita e coraggiosa e con questa consapevolezza ho buttato via. Si potrebbe glissare con il detto “si vede che così doveva andare” (viva il virgolettato!) che è naturalmente vero e ragionevole ma tanto sono tutte cazzate, in un modo o nell’altro, tutte cazzate.

Intolleranze (e non solo alimentari) è un titolo buono che ho utilizzato in passato.

Passato che è davanti agli occhi, i ricordi crediamo siano dietro invece sono davanti, dietro c’è quello che non è ancora successo. Il denaro e la sua seducenza (parola inesistente ma chi se ne frega) è argomento delle mie chiacchierate mentali, il denaro e il falso potere suadente, il denaro e la immaginaria manipolazione. Cerco di liberarmene con coerenza, mi dico che liberandomi del denaro superfluo mi alleggerirò dimenticandomi che se lo chiamo superfluo sto dando importanza al denaro e basta. La cosa curiosa è che più me ne libero più ritorna. Non credo sia opera di magia o di qualche divinità ma un buon segnale della tossicità del denaro, il denaro capitalista non quello che serve come merce di scambio per acquistare o cedere beni e servizi. Seghe mentali per lo più, intolleranze quindi e non solo alimentari.

Sudo freddo quasi sempre, non mi interesso del perché così lo considero un fatto curioso e mi diverte.

Ho persone intorno eccellenti, ho relazioni eccellenti, altre meno ma poi si sgonfiano come bastoncini che camminano, cadono da soli. Leggo i linguaggi (non verbali) e ne sono curioso, mi diverte osservare e giudicare. Non è una bestemmia ammettere di giudicare, non è possibile non comunicare come non è possibile non giudicare, dire la gioconda è un bel quadro è un giudizio. Osservare i propri giudizi è divertente e fa ridere, l’ironia e l’autoironia è divertente. Refusare (usare i refusi) anche, sgrammaticare e storpiare parole opere e opinioni è simpatico, inventarsi nuovi termini e giocare con il vocabolario.

Ho un amico che scopa moltissimo. Il sesso è una cosa molto (molto) importante per lui. Ascolto, osservo e mi diverte farlo. Gli ormoni (i miei) questi sconosciuti, oppalalà.

Ci sono altre priorità ciò nonostante il sesso resta comunque una figata.

E poi in fondo tutto quello che succede sarà colpa dell’acido urico alto, a qualcosa bisogna pur dare la colpa perché i copia e incolla culturali sono inevitabili, c’erano prima di me, di te e ci saranno ancora dopo di me e di te.

Citando il Maestro Wayne Dyer

siamo tutti affezionati al nostro guardaroba di logore lealtà.

Tiziano G.

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