Tra le cose più belle in vita c’è la liberazione dai cagacazzi.
Esci alle otto e mezza di sera, in ordine, barba fatta a puntino e con quell’aria malandrina così la vicina (quella sempre alla terrazza con fare da portinaia) ti chiede dove vai così bello. Ti volti verso la tua terrazza e saluti la gatta sorniona che sbadiglia, senza degnarla di attenzione (la portinaia). Lasci passare quel minuto di sospensione così lei dice di se stessa a voce bassa, saranno cazzi suoi. E ti senti da dio.
Vai in un locale con persone nella tua cerchia che stimi e con cui stai bene; arrivano altre persone amiche di queste persone, incroci persone che ti conoscono ma non ti vedono da una vita e decidi chi ri-conoscere e chi no utilizzando il tuo fiuto per i cagacazzi. Costoro ti guardano e si chiedono come mai non mi saluta, non mi da confidenza, non mi caga e gli vedi un enorme punto interrogativo sulla testa che galleggia. E ti senti da dio.
La libertà è dire di no.
Esercitare negazioni verso i cagacazzi è arte pura.
E ti senti da dio.
Ciao
Tiziano G.

Arte pure ma ‘hard to die’ (loro) anche dura!
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Grazie. Buon ferragosto passato!
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Ciao sherazade, anche a te
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