
E’ stesa sul letto, si è rimessa mutandine e reggiseno bianchi, fuma una sigaretta appena accesa.
Albergo a ore, vicino allo svincolo autostradale di Fidenza. Molto discreto, esce dall’auto solo una persona e lascia un documento al portiere. Si parcheggia nel retro, imboscati bene, di fronte alla camera tra siepi sempreverdi molto folte.
La gamba sinistra sollevata nel ginocchio e i capelli lunghi, biondi e lisci lasciati andare, leggermente impiastricciati e consumati dal sesso appena preso, dal piacere ottenuto. Appagata e soddisfatta si autorizza domande. Finito il sesso la sua personalità muta e gli orgasmi la rendono sicura e disinvolta. Mentre è eccitata subisce il cazzo e le piace così.
Solo una abatjour accesa, luce gialla e fioca. Le pareti avorio, la camera è accogliente e silenziosa.
Mi srotolo l’asciugamano di spugna bianco dal corpo. La doccia ghiacciata mi ha rimesso in orientamento, lo stordimento del sesso è diventato leggero, è divenuto ulteriore, sembro sempre un altro; dopo. In doccia faccio pensieri strani. Mi piacerebbe andare di là e trovarvi un altra donna. Fantastico storie e cose, gioco a ritroso con il cervello e dalle reticenze pesco immagini divertenti, gioco a diventare pazzo.
– Cosa c’è? Cos’hai?
– Niente, cosa dovrei avere?
– Sembri diverso e a volte mi disorienti, se non ti conoscessi bene direi mi nascondi qualcosa.
– No, solo che il sesso nel primo pomeriggio mi rende malinconico, sono io, sono così. Malinconia è solo una parola che vuol dire per me questa cosa ma tu potresti chiamarla in altri modi. Forse sono semplicemente innamorato.
– Di chi sei innamorato (?!?!)
– Ah ah ah, di chi dunque?
Abbassa la gamba e allunga un braccio a mano aperta, desidera.
Mi avvicino e siedo nudo sul bordo del materasso. Mi mette in bocca la sigaretta tenendola tra le dita, aspiro forte e succhio il filtro. Sorrido, lo faccio dopo che mi sono succhiato lei.
Siamo amanti, amanti nel caldo pomeriggio della bassa padana. A stomaco vuoto, due Red Bull fresche di frigo bar ci bastano. Stiamo dimagrendo, siamo asciutti e filiformi dopo che abbiamo preso a ri-vederci. Il sesso e la nostra storia ci fanno bene, entrambi, anche se non ce lo diciamo, abbiamo bisogno di questa cosa per sopravvivere a i nostri quotidiani guasti. Sesso e centinaia di chilometri di autostrada mi galvanizzano. La mia Golf GTD bianca è praticamente la prima casa. Mi faccio la barba con il rasoio elettrico in autostrada. Parlo alla macchina, mi confido, di lei mi fido e quando si accende il turbo e mi attacca al sedile sento un fremito tra le gambe.
Mia moglie giorni fa mi ha detto, così, di pacca:
“Sei così bello come non lo sei mai stato. E so che il merito non è mio”.
Ho ascoltato distratto le sue parole, ho apprezzato. Il gioco del tradimento più o meno a carte scoperte è eccitante tanto quello clandestino. E il mio corpo si asciuga, ringiovanisco nel cuore, nel cazzo e nell’ aspetto.
E’ più o meno la stessa cosa per lei, stesa sul letto la guardo bene. Sono il suo amante. Come un professionista, praticamente non faccio altro. La illumino e sono al suo servizio aprendole un varco per mettere lei, al mio servizio. Non ha capito o finge di non aver capito. Come due ballerini di classica ci rincorriamo e ci allontaniamo. E’ come una danza.
Anche lei è sinuosa ora, il culo le si è rifatto un po’ più sodo. La amo e l’essere amata la rende radiosa. Ha un bel seno grosso, capezzoli larghi, hanno nutrito dei figli ciò nonostante ora sono belli e esteticamente eccitanti. E’ bionda all’inverosimile, bionda tutta, ovunque, nell’odore e nel corpo, completamente bionda, bionda totale.
Non mi basta fumare la sua e mi accendo un altra sigaretta. Quando ci vediamo me ne porta sempre un pacchetto nuovo, intonso. Le dissi mi pare la seconda volta che ci siamo visti, mi eccitava molto l’idea di lei che mi portava da fumare. Ora lo fa sempre. E’ il primo gesto appena sale nella mia macchina o io nella sua, al parcheggio del Village. Apre la borsetta e sorridendo, dopo avermi baciato sulle labbra e detto ciao mi da il pacchetto di Lucky Strike tenere, morbide, chiuse. E’ come un gesto – codice. Le piace anche a lei, a me da matti.
La annuso continuamente, anche senza farlo vedere il mio olfatto è sempre allerta. Non so perchè ma mi piace e lo faccio automaticamente. Con le variazioni del suo odore percepisco cose, cambi di umore, cose non dette, soprattutto immagino le sue storie e il suo quotidiano quando non ci sono.
Parla sempre a bassa voce, profumano di buono questi sussurri, emanano di biondo.
Non c’è futuro per noi, siamo solo due esseri che si cercano per istanti di piacere, cerchiamo il pieno ai nostri vuoti.
Siamo amanti nei pomeriggi afosi degli svincoli autostradali padani.
Siamo illusi.
Qualche sforbiciata qua e là e qualche non detto renderebbero più intrigante in scrittura mi hanno insegnato vale la legge del togliere! Buona settimana
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Ciao e grazie del commento e dei suggerimenti
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L ho letto d un fiato…….. Grazie Tiziano, forse mi ha fatto bene.
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Prego, grazie del commento
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