Era di sabato. Era l’ 11 di aprile del 2019.
Incontro una mia amica in piazza, in centro, sulla porta di un Tabacchi, la saluto. Entriamo e ci prendiamo un caffè. Bacetti e convenevoli, scambiamo due parole. Lei è pazzerella, io pure e tra pazzerelli ci intendiamo. Siamo intimi amici, ci vogliamo bene e ci confidiamo, lo abbiamo sempre fatto, lo facciamo anche ora. Le dico come sto, mi dice come sta. Le narro di scivoloni e nuove consapevolezze. Lei scrive, poesie, le piace, la nutre, la fa star bene. E’ luminosa e solare. E’ bionda, bionda ovunque, completamente bionda.
La sera rientro e arriva una notifica, un messaggio? No, un email. Vedo la mittente, leggo l’oggetto: E’ un attimo cadere. Leggo la poesia. Lei ha scritto questi versi dopo il nostro incontro.
Quando la salita si fa ripida
ho bisogno d’inciampare
di riflettere
di respirare
Basterebbe un attimo per cadere
Rotolo sui miei dubbi
il dolore si conficca nella carne
e il sangue prende fuoco
Ardono le convinzioni
Ed è guerra
Ma sono vivo
ho evitato la morte del cadere
e rinasco sulla voluta sosta
Ad occhi aperti la salita è meno irta
Sono pronto per ripartire
Sono grato, lo sono ora come allora. Questi versi sono importanti, radiografano chi ero e nella sincronicità che è il tutto sono diventati altro, sono diventati me, qui. Ora. Ero pronto per ripartire, sono pronto per vivere libero.
Tiziano G.

una principessa!
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Ciao @sherazade, lei è una poetessa, è dolce e gentile; le sue parole a me dedicate sono un diamante
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