ti chiamavo piccola strega
stregata dalla luna
lunatica – mente come le tue continue bugie
bugie raccontate dai tuoi occhi oceano artico
artico, volendolo, maschile di ortica
ortica con cui avrei dovuto frustare la tua schiena magra
magra, come il raccolto di noi due
due anime sempre in equilibrio instabile
stabil – mente come le tue continue bugie
bugie, bugiardi
bugiardi e falsi come lo scacco alla regina
regina, al femminile plurale, quelle che brillavano nei tuoi occhi azzurro artico
artico oceano, freddo, ghiacciato
to – glace, dentro il bicchiere
bicchiere mai vuoto
vuoto inesistente
te, solamente
mente, come le tue continue bugie
bugie nelle regine brillanti dei tuoi occhi azzurro artico
Tiziano G.
Tiziano Gioiellieri 
Versi intensi, uno stile personale, buona poesia che ti rubo per il Domenicale del 13 ottobre, ciao
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Ho imparato questa tecnica a un Corso di scrittura, il docente (scrittore e poeta) ci faceva esercitare così: Scrivi una frase e inizia la successiva con la parola con cui hai terminato la prima frase. E’ divertente e se si lascia andare l’immaginazione escono belle storie. Grazie per il commento
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Poesia molto gradita e particolare.
Giocosamente potente o potentemente giocosa?…
Serena domenica 🍂 Frida
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