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Ti visualizzo, immaginando; si può scrivere una specie di pensarti. Sono mosso da un qualche tipo di nuovo innamoramento. Un potente desiderio di baciarti. Sai, mi chiedo se ne sono ancora capace – di innamorarmi – abbi dubbi diceva quel tale, li ho e non ne faccio ammenda.
Dio benedica i dubbi e chi ne fa le veci.
Ti ho accarezzato il viso spesso negli ultimi tempi, ci sorridiamo e ci rendiamo complici più o meno consapevoli di farlo. Le mie mani tra i tuoi capelli, il tuo viso appoggiato al mio collo. I bacetti di saluto che ci scambiamo sembrano (…) intimi e ammantati di connivenza. La tua camminata, la tua prossemica, il tuo non verbale, la cura di te (nonostante tutto), mi piacciono un bel po’. Ma tu sei questa, sei così, sei come ti vedi (?) e abbastanza vicino a come ti immagino. Nessuna novità e comunque tutte piacevoli. Sei bella. Di profilo, di schiena, vestita di beige, le tue unghie avorio. Con l’eterna sigaretta tra le dita.
Sei bella. Sei bella così come sei.
Il desiderio di baciarti in bocca c’è sempre quando siamo insieme eppure no, non lo esercito. Non sei tu, tenera e lasciva il giusto con quel bacio nella giugulare hai messo (come) la firma in un documento. No, non sei tu che non va, sono io che non mi perdono. Sai che quando siamo vicini ho una bella storia dentro, smetto di pensare; la mente creativa è attiva e il resto svanisce come fumo leggero e nebbia molto rada. Non ho ancora capito come mai mi fido quando sono con te e come mai non mi perdono di fidarmi. Non sei tu, sei così e come sei va bene. Ho la piena consapevolezza che il passato non è dietro di me ma davanti, vedo solo il passato perché non so altro, il presente esiste per creare passato, ogni microsecondo vissuto e creazione di passato, cenere da spazzare via, cibo per vermi, tutto vacuo e leggero come una sportina di carta nella tempesta. Non conta nulla ma ho la sensazione che sia esistente solo perché è esistito. Davanti c’è il futuro, le sue incognite, il mistero e l’oblio, la paura del nuovo, la paura del cambiamento. Il futuro, come il passato non esiste. Non esiste nemmeno il presente perché – pare – il tempo vada solo in una direzione e ogni micro secondo è atto a creare passato. Viviamo tutti il cosiddetto presente ma il qui ed ora non esiste perché noi tutti siamo creatori di passato. Tu sei qui e sei in questa cosa che con una parola chiamo presente, sei qui anche ora anche se non ti vedo ma quando succede e ti incontro irradi lo spazio che occupi salutandomi raccogliendo la mia mano. I nostri abbracci sono fragorosi, almeno per me e sentire la tua gracile e nervosa schiena avvolta nei miei arti superiori è entusiasmo e passione. Il corpo si anima, il corpo tutto quanto e hai capito cosa intendo.
Eppure no, invece no.
Mia dolce, mia carissima non sei tu che non vai, sono io il vero principe del reame del mio testadicazzismo. Come riesco a sabotarmi io nessuno mai.
Ti ringrazio.
Mi sto impegnando.
A perdonare me stesso.
T.

un nodo irrisolto che non riesci a sciogliere? Grazie del tuo esserti ricordato di me punto Buona estate🌹🌿
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Ciao Bella, grazie di essere passata di qua, si, possiamo anche chiamarlo un nodo irrisolto, baci
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