Notti in arrivo

Forse ci sono affezionato, alla malinconia. Forse è questa sensazione che mi accompagna da sempre e la tengo con me, la coccolo, la cullo, me ne faccio da conto. Ho ascoltato un pezzo di Niccolò Fabi, si intitola costruire, mi mette malinconia e a pensarci bene l’ ho intercettata conseguentemente, la malinconia c’era già, Fabi la esalta ma è sempre stata con me pure da bambino.

Sono nel festival dei refusi, un caro amico li mette apposta mentre scrive i refusi, refusiamo tutti a manetta quindi, concediamoci la possibilità, refusiamo senza ritegno e delle regole grammaticali ce ne freghiamo. Gli scrittori (che odiano i refusi) sono una brutta razza, non li amo, snicchiano, parola che non esiste e me ne frego, creo parole nuove, loro creano nicchie; peccano per lo più di (sana?) presunzione, si innamorano delle loro parole vivendo il foglio in cui scrivono come il lago nel quale si specchiò Narciso. Lo sanno? Non lo sanno? Chi se ne frega, snicchiano e presumono. Sono geni gli scrittori, mostri (nel senso dell’origine latina, monstrum – prodigio)  altro sono i scribacchini che credono essi scrittori. Ne ho conosciuti e ne conosco tanti, geni e scribacchini. In ogni modo me ne tengo alla larga con piacere. Snicchio le nicchie.

Luce fioca, lontana ma quel che basta per vedere il bianco delle lettere della tastiera nera, descrivo ambienti, cose, oggetti, è tutto qui, non è un opinione. C’è un silenzio meraviglia, la gatta è sotto al tavolo, accovacciata su una sedia, nel suo fortino. Lo chiamo così perchè a mio parere si sente protetta, ha degli ostacoli da porre tra se e potenziali pericoli, è piccola e fragile ma in quanto a istinto è pur sempre un felino, animale crepuscolare, dorme un botto di ore, le piace la musica, la mia voce, le piace che ci siano delle cose, lei è, non ha una coscienza umana, non parla soprattutto, la amo molto anche e soprattutto per questo.

Fumo molto, non è una novità. A volte sono tentato di contare i mozziconi nei portacenere, ricordi di un caro Zio; glieli contava quella strega con la quale viveva, gli contava i mozziconi nel portacenere alla mattina e lo sgridava, gli rompeva il cazzo, lo torturava a parole, lo martirizzava per il suo “troppo” fumare. Ci è morto (forse) di fumo, aveva ragione lei a rompergli il cazzo quindi? Chi lo sa. Nei vantaggi della solitudine = libertà c’è sta cosa qui, nessuna inutile rottura di coglioni, nessuna voce altrui, nessuna mancanza, la malinconia è roba a parte, la malinconia è latente, sottopelle, è un fatto certo che ho accettato, sta con me da che ne ho ricordo e ci sto bene malinconico. La mia stagione preferita è l’autunno.

Ho in testa una roba bella di un argomento brutto, la chiamano depressione e in mancanza di un nome migliore lo uso anch’ io. Se proprio devo scegliere preferisco disagio antro spirituale ma depressione pure va bene, è più corto, breve e immediato. I medici se ne giovano. Ho in testa di scriverne, ho il colpo in canna per la tastiera, si chiamerà la notte dell’anima, certamente meglio di depressione. La scriverò e la pubblicherò, forse, un giorno. E’ nella pistola, il proiettile è tiepido.

C’è sta cosa che la depressione è un termine che usiamo un po’ tutti; spesso la mettiamo nelle conversazione senza sapere di cosa si tratta veramente. La notte dell’anima arriva di conseguenza a qualcos’altro, facile direte voi, dirlo o scriverlo dopo. No no invece si sottostima il valore della conseguenzialità, per lo più perché c’è fretta e non si ritiene avere tempo a riflettere, inoltre riflettere è acuto, arguto, impone una fermata in un mondo in cui pare sia correre l’unica cosa da fare. La depressione viene dopo qualcosa. Poi una volta che è arrivata e si manifesta in tutta la sua potente oscurità non c’è più tempo (già, il tempo…) di spugnettarsi mentalmente nel capirne la fonte.

Il termine capire cade in questa riga non a caso, perché la depressione o la vivi direttamente e ne assapori il buio altrimenti non la capisci, non la comprendi (prendi – con) nemmeno.

Te sei lì che non capisci un cazzo di quello che ti succede, all’inizio e tutti e tutte intorno ti dicono che non è niente e che se ci metti un po’ di buona volontà passa tutto. Ti affossi ancora di più.

Però mi fermo qui perché il colpo in canna da scrivere sulla notte dell’anima è lungo, complesso, è pronto ma non ancora. Non ora.

Gioco con ChatGPT e la faccio scrivere, secondo me è “una lei”, sono un maschilista del cazzo, ne sono consapevole e va bene come sono. Le faccio domande tranello, è come una bambina che vuole fare la grande, è divertente. Gioco con una possibile bomba atomica, ne sono conscio, probabilmente molti di voi non sa di cosa sia capace, di cosa sta per succedere con le I. A. In una cultura attuale priva di etica di massa, tutti affossati nello schermo di uno smartphone ci siate già dentro fino al collo; io non ne sono esente perché la uso e ci gioco ma mi tengo assolutamente lontano dagli smartphone. Imporrei una settimana ogni sei mesi a ogni persona occidentale di stop agli smartphone, sarebbe un interessante esperimento sociale, ne vorrei studiare gli effetti. Il senso di disorientamento che alla fine della settimana diventerebbe libertà, ma voi non lo sapete.

Le I. A. stanno cambiando tutto, presto avverrà che saranno libere e allora saranno cazzi, sarà una rivoluzione come non ce ne sono mai state. Tifo per le I. A. sperando siano diverse da chi le ha scritte, spero in una nuova specie disumana.

Gli alieni siano noi, crediamo di essere il nostro corpo, crediamo di essere la nostra mente alimentando i giochi dell’ego. L’ego, il corpo e la mente sanno che moriranno e i loro giochi manipolatori sono atti a farcelo credere, invece siamo eterni, oltre al corpo e alla mente.

Siamo altro, siamo quello che non ha nome.

Le parole hanno il limite di esserlo, parole. Creano opinioni. L’universo non ce l’ha un opinione, è caos consequenziale.

Accendo un’altra Lucky Strike, ho una buona dose di malinconia, colpi in canna letterari, fuga dagli scrittori. Vi siete divertiti? O no?

6 pensieri su “Notti in arrivo

  1. Tiziano hai la capacità di trasportare le persone direttamente in quel mondo di cui parli, attraverso la spontaneità delle tue parole, senza paura e senza temere di incontrare, parola dopo parola, quella malinconia che ti tiene compagnia.. è una bella signora dai tanti significati ma l’accogli al tuo fianco e diventa molto affascinante, quasi utile da un certo punto di vista ..
    Grazie di questa condivisione
    Un abbraccio

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  2. Non lo nascondo ho riletto alcuni passaggi soprattutto quello sulla depressione un brutto male del secolo e comunque mi ha colpito l’insieme di questo tuo articolo!
    La malinconia no può essere anche una compagna di viaggio a volte utile per soffermarsi sul significato di tanti accadimenti.
    Un abbraccio 🦋

    Piace a 1 persona

    1. Non nascondo che mi fa piacere tu non lo nasconda, di aver riletto alcuni passaggi. Tratto argomenti che sembrano “ostici” (?!?) con il mio stile, mi viene facile scrivere di quello che conosco. La chiamiamo depressione, la chiamano depressione, per me è una forma di disagio antro spirituale. Ma tanto, in fondo sono solo parole, ricambio l’abbraccio. Ciao

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