Gestire la propria aggressività

Fonte articolo: Massimo Franceschetti

(che gentilmente ringrazio)

La rabbia non si può eliminare e non va considerata un’emozione inutile o dannosa. La rabbia esprime l’esigenza di “fare un’azione”. E’ mettersi in moto per ottenere un risultato. Il fatto problematico è che la rabbia è un automatismo, dunque  mette in moto una reazione anche quando non serve, con chi non serve, in un modo che non serve.
Ecco alcuni semplici suggerimenti per gestire la propria rabbia o aggressività, una volta che è montata alla nostra coscienza. 

  • 1. Fermati, non agire di impulso. Prendi del tempo, respira, lascia la stanza. Evita di comportarti in modo automatico, d’impulso. (Se non ci riesci e ti sfuggono frasi o comportamenti di cui poi ti penti, datti del tempo e a mente fredda esprimi semplicemente il dispiacere o le scuse. Fallo per te, non per l’altro. Fa bene a te, e forse anche all’altro).
  • 2. Una volta “staccato” prenditi del tempo (un giorno, due giorni quando possibile) per riflettere sulle cause reali del tuo stato d’animo.  Ricorda che le cause della rabbia sono il tuo modo di pensare, le tue attese, un tuo attaccamento. Cosa ti aspettavi che non sta avvenendo? A cosa sei attaccato/a? Cosa vorresti che accadesse? Questo passaggio può richiedere l’aiuto di qualcuno, ma può essere fatto anche da soli. All’inizio può essere difficile. Insistere. 
  • 3.  Valuta ciò che emerge dal punto 2.  E’ la tua attesa compresa e realizzabile dall’altro? Ciò che ti aspetti è applicabile? Ci sono le condizioni? (Applica uno sguardo critico alla tua idea).
  • 4. Prova a immaginare possibili varianti: cosa succede se modifico l’idea?
  • 5.1. Se ritieni che la tua idea sia molto personale, poco realizzabile, non realistica, non chiara, cerca un’alternativa o rivedila. L’emozione della rabbia a questo punto dovrebbe passare. Se non passa, significa che non hai trovato il motivo reale. Si torna al punto 2.
  • 5.2. Se ritieni che la tua idea sia realizzabile, legittima e rispondente ad un tuo bisogno, prova a trasformare la tua rabbia in una richiesta. A questo punto, anche con un certo piglio, ma comunica la tua esigenza come tale e chiedi all’altro di dirti cosa ne pensa.

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