Via de Rosa e il mondo di Maya

Scusami Viale del Rosa per non averti celebrato finora. Cara strada ombrosa e profumata d’estate sei stata mia complice in tardo autunno, partecipe della nascita di un amore.
Scusami Viale del Rosa per non averti mai ringraziato, luogo d’incontro di due giovani anime.
Scusami, piccola Maya, perché arrivavo al nostro appuntamento sempre prima delle tre e mezzo.
Scusami, perché arrivando prima, a metà del Viale, su quel muretto luogo dei nostri primi appuntamenti mi gustavo la tua camminata venirmi incontro.
Scusami perché nel guardarti camminare ti creavo disagio, in quel disagio sguazzavo e manipolavo il tuo giovane desiderio.
Scusami per aver giocato sulla tua bassa altezza (avessi conosciuto la statura di Dio) e nel prendermi gioco di te ti abbracciavo per sentire il tuo viso all’altezza del mio petto, involucro di uno dei miei organi sessuali, il cuore.
Scusami per la mano che non ti davo mentre passeggiavamo verso il parco della Volta, verso la nostra panchina. La mia mano che tu cercavi, t’incazzavi e facevi il broncio. Ridevo e la prendevo io, la tua mano.
Scusami per la panchina fredda.
Grazie panchina fredda, così lei mi saliva a cavalcioni.
Scusami tubetto di lucidalabbra alla fragola. Duravi poco, ti mangiavo. Lei ti ripassava sulle labbra e ti rimangiavo.
Scusami freddo e umido parco per essere stato cornice dei nostri primi, dolci, teneri, lascivi baci e abbracci.
Scusami piccola Maya perché la prima volta che facemmo l’amore non era come ti aspettavi.
Scusami ma se vuoi, ringraziami, per aver rispettato i tuoi tempi, aver atteso la tua voglia e dopo due settimane, sul letto dei miei nonni avermi sussurrato: “facciamolo ancora, rifacciamolo, ti amo”.
Scusami per la confusione che poi ti ho creato.
Scusami per i tradimenti.
Scusami per la delinquenza.
Scusami per le droghe.
Scusa per i miei cambiamenti.
Scusami per il tuo desiderio di suicidio.
Scusami per le mancanze di rispetto.
Scusami per le attenuanti dell’adolescenza, per le attenuanti del caso.
Scusami, attenuanti sto cazzo. Niente alibi. La mancanza di rispetto non ha età.
Scusami piccola Maya di Viale de Rosa. Sono stato un giovane innamorato, un giovane amante e un giovane stronzo.
Scusami per le continue prese in giro sui tuoi presunti difetti estetici, era solo un gioco d’amore dove nascondevo le mie insicurezze, come un timido mago.
Scusami perché sei stata la prima e in un certo senso sei stata unica.
Scusami Viale de Rosa, teatro di emozioni vere, scambiate, sguardi complici e lingue calde e intrecciate.
Teatro delle sue lacrime quando la riaccompagnavo, leggere e poco salate, tanto la mattina dopo mi avrebbe rivisto.
Scusami di non averti mai detto grazie del posto in autobus che mi tenevi tutti i giorni.
Scusami Walter, istrione e amico, di non aver mai pensato di mondare il dolore con la scrittura e l’amore.
Scusami Viale de Rosa, a te affido il mio saluto. Esorcizza con me il ricordo di un amore e dolore. Ti lascerò su quel muretto un piatto con buone cose, dolci biscotti, frutta fresca e pane. Qualcuno se ne sazierà. Qualcuno ne gioverà, come ho giovato della tua silenziosa presenza. Nel mondo di Maya.

Tiziano Gioiellieri

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