Detachment : Il Distacco – una non recensione –

Ieri sera ho visto questo film, l’ ho trovato per caso ma siccome il caso non esiste diciamo che l’ ho trovato a naso che è meglio; trovo contenuti con il fiuto, con l’olfatto e con l’annuso. Il caso non esiste e chi lo afferma e lo conferma dice cazzate, illude se stesso e non si assume le responsabilità delle conseguenze, delle proprie scelte che creano conseguenze, tutte meravigliose a mio parere, non esistono negative né pessime conseguenze e non esiste altro che quello che c’è: la meraviglia della conseguenzialità, il resto appunto sono tutte cazzate.

Non ho letto nulla sulla pellicola e non voglio farlo nemmeno ora, mi tengo quello che ho, scrivo a getto, con impulso e passione, non sono interessato a critiche, opinioni e recensioni per cui scrivo una non recensione.

Il film è attualmente su Amazon Prime Video a questo link, lo metto per la mia idea di etica e perchè mi va, non è una marchetta. Non scrivo perchè lo vediate ma se lo fate ecco il mio punto di vista.

Siamo in america (la minuscola è voluta), una scuola pubblica in cui pare sia tutto senza speranza e senza futuro, non so se sia verosimile perchè non sono mai stato in america ma è lo stesso. Adrian Brody sembra il protagonista, sembra un tipo scontato e fin dall’inizio sembra che rispetti il cliché del suo ruolo, sembra invece no. E’ molto bravo, ci mette il cuore, l’anima, la faccia e la recitazione è diretta, arriva nella faccia e nelle mani, sudano queste mani. L’argomento è l’ Insegnamento (la maiuscola è voluta), non il professare ma l’insegnare che è altra roba. L’opera si basa sul suo disagio antropospirituale che naturalmente è conseguente a qualcos’altro. Insegna in una scuola di adolescenti, scazzati, non ne vogliono sapere e non gliene frega niente di niente. Lui non è però un tipo da Attimo Fuggente, no no… fa del suo meglio per sopravvivere. Sembra un uomo buono e gentile invece è solamente una persona che vaga nel mondo con una utopia per la testa. Irrealizzabile. Quale sia decidetelo voi se vedete il film. Ho volutamente cercato delle retorica fino a una buona mezz’ora dall’inizio invece no, nessuna cazzo di retorica, ho trovato occhi roteanti, orbite spente e metafore possibili ovunque. Il protagonista del film è questa utopia, attuabile forse i un altro universo ma non in questo.

Però c’è una possibile speranza perchè non basta qualcuno che ti insegni ma qualcuno che ti aiuti.

Un film da 5 stelle.

Il cinema ringrazia, io pure.

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