Acqua. Sale. Zampe e zampette. All’occorrenza di gallina, ma anche di fagiano. Guardo sempre l’ora alle 11,11. Astrologia. Sigarette, tumori, farfalle nello stomaco che fanno male al pancreas.
Il Pankreas discoteca. Il CuBo’ discoteca. Gli anni 80′, i maledetti anni 80′ e che s’inculino, gli anni 80′ e le malinconie fasulle di chi si vestiva senape e colori acidi, i lupetti con il collo e i ghirigori sul petto, dei lupetti. Tempi, orologi che lampeggiano. Schermi liquidi, e cuori liquidi. GHB come se piovesse, pisciate addosso come se piovesse. Trattenere i liquidi, quelli che non si potevano trattenere.
Sentirsi ma non ascoltarsi, Petro, peltro e peltri, false argenterie e nullità.
Logitech come mai prima d’ora. Lo Sprawl e Case, la sue console, sia benedetto Neuromante e chi ne fa le veci. Grazie Gibson. Grazie Molly.
Voi genti che mi stavate tutti altamente sul cazzo e facevo finta, facevo sempre finta. Anche ora che poi è una cosa che tanto non esiste. O la là, che scritti desueti sua maestà.
E’ una certezza così certa che sarebbe bello crederlo. Maschere, armature, smettila subito! Inculatelo il tuo smettila subito. Vecchiaie aumentate e innesti sottocutanei, bracciali elettronici, tempo da pagare a una giustizia ingiusta. Come se servisse a qualcosa, la giustizia. La più grande puttanata che ci hanno propinato che dobbiamo berci, la giustizia, ma quale giustizia’ la giustizia di chi? Un amico ha avuto a che fare con una giustiziessa, o giudicessa. Meglio giudi – cessa va là. Water, bauli, cessi, bigonci.
In dialetto bgonz che è meglio.
Il fascino di Mater Morbi è una cazzata.
Com’era quel detto?
Il titolo di un racconto va fatto…
fatto a fanculo.
Tiziano Gioiellieri 